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Crollata la cappella dell’ex Batteria Navale di Penisola Magnisi a Priolo Gargallo.

Gennaio 2016


A Penisola Magnisi a Priolo Gargallo, nel sito dell’ex Batteria Navale A.S. 361 è crollata la cappella dedicata a Santa Barbara
edificata dai legionari della Milizia Artiglieria Marittima nel 1938.
La cappella era un simbolo di fede e di protezione per i legionari della Batteria Navale verso una guerra che portò tanta morte
con i suoi bombardamenti indiscriminati,
la cappella era composta da due archi in pietra bianca intagliata, dove la pesante copertura in cemento armato ha causato
con le infiltrazioni d’acqua il suo crollo.
Il Referente dell’Associazione culturale Lamba Doria di Priolo Gargallo Dott. Rosario Pulvrenti insieme al Socio Angelo Leanza
si augurano che la sensibilità delle nostre Istituzioni porta al  recupero della cappella  simbolo del sito storico
e di tutti quei soldati che morirono per la nostra Patria.

Dott. Rosario Pulvirenti - Referente Ass. Lamba Doria di Priolo Gargallo

vedi le foto allegate.

Batteria A.S. 361

La Batteria A.S. 361 (A.S. sigla che indica la Piazzaforte di Augusta-Siracusa), installata nella Penisola Magnisi, era armata da 6 cannoni da 6x102/35 mm. 
Il personale della Batteria il 6 gennaio 1942 ebbe la fortuna di essere testimone della perdita di rotta di un aereo inglese il “Beaufighter” che atterrò indisturbato nella Penisola Magnisi, grazie all’intuito del comandante della A.S. 361 che avvertì l’errore del pilota dell’aereo.
Il Beaughter immatricolato T4887, proveniente da Gibilterra era diretto a Malta, fu riparato e portato a Guidonia.
Durante le operazioni belliche del luglio 1943, il comandante della legione De Pasquale autorizzò ad evacuare senza distruggere i pezzi, limitandosi ad esportare gli otturatori che, insieme ai castelli delle mitraglie, furono nascosti in una grotta della scogliera da un milite sommozzatore.

 

La testimonianza

Un legionario in forza alla A.S. 361 racconta:

  1. Licini Corrado, di Onofrio, nato a Augusta il 25.04.1913.

           Coniugato con due figli. Domicilio a Priolo in via Palestro n. 31.
           Mansione in batteria “servente al pezzo”.

(Versione originale così come rilasciata alla commissione d’inchiesta)

Quando venne dichiarato lo stato di emergenza prestavo servizio alla Btr A.S. 361.
Il giorno 11.07.1943 il comandante, visto che le truppe occupanti erano a poca distanza dalla batteria, ci inquadrò e ci avviammo verso Villasmundo quale luogo di raccolta. Dopo alcuni km aerei da caccia a bassa quota ci mitragliarono generando lo sbandamento al reparto. Dopo qualche ora cercai dei miei compagni ma non trovai nessuno. Non sapendo che fare mi diressi verso casa e mi nascosi in seno alla mia famiglia per non cadere prigioniero, però; dopo alcuni giorni e precisamente il 20.07.43 i Reali Carabinieri di Priolo mi presero a casa e mi consegnarono alle autorità militari inglesi che mi rinchiusero nel vicino campo di concentramento per prigionieri di guerra.
Non venni sottoposto a interrogatorio, il vitto era scarso, alloggio in aperta campagna, denaro niente, vigilanza assidua, comportamento calmo.
Il giorno 11.09.1943 venni lasciato libero sulla parola dal campo Pow 222 di Siracusa con foglio n.1232 del 04.09.43.